da ArciReport, 9 febbraio 2017
Il concorso riservato alla raccolta delle storie dei migranti che vivono o hanno vissuto in Italia rappresenta il ‘cuore’ del progetto DiMMi (diari multimediali migranti), aperto alle prime 100 opere che saranno presentate entro il 30 giugno 2017.
Per l’Archivio diaristico nazionale il progetto DiMMi è una nuova sfida che mira a salvaguardare dall’oblio un vissuto confinato ai margini della narrazione pubblica, che costituisce un patrimonio culturale e sociale comune e che offrirà importanti spunti di riflessione per capire il nostro tempo.
Un progetto che prende vita grazie al finanziamento dalla Regione Toscana e a una rete prestigiosa di promotori e partner su scala regionale e nazionale. I primi sono gli animatori della nascita del progetto DiMMi nel 2012 e di un primo concorso riservato alle storie di migranti in Italia, che ha favorito la raccolta di decine di testimonianze su scala regionale toscana. Il comitato scientifico del progetto DiMMi, oltre che dall’Archivio dei diari e da enti locali, è composto da associazioni che operano nei settori dell’accoglienza, dell’integrazione e del dialogo interculturale, tra cui l’Arci.
Sono tre gli obiettivi specifici che DiMMi si propone di realizzare.
Promuovere il dialogo tra cittadini di diverse origini attraverso la narrazione delle loro esperienze di vita; promuovere e rafforzare un fondo di raccolta e archiviazione in Toscana dei diari di immigrati di prima e seconda generazione; promuovere la costruzione di una memoria collettiva che tenga conto delle diverse provenienze dei cittadini e delle cittadine.
Le regole per partecipare al concorso DiMMi sono poche ma fondamentali: saranno ammessi al concorso i racconti in forma scritta e quelli che si serviranno di fotografie, immagini, e-mail, lettere e disegni, cartoline, video o musica. I racconti dovranno essere inediti e strettamente autobiografici. Dovrà essere mantenuta la forma originaria della narrazione e l’autenticità del linguaggio. Non saranno accolte opere romanzate, bensì racconti veritieri che abbiano per tema la propria esistenza. Le narrazioni di sé in forma scritta dovranno essere redatte in lingua italiana. In caso di traduzioni, eventuali originali non in lingua italiana potranno essere allegati alla domanda. Si consiglia di preservare la forma autentica, non verrà dato peso ad eventuali incertezze linguistiche e grammaticali.
Il concorso è suddiviso in tre ‘categorie’: uomini, donne e giovani fino a 18 anni. Ogni categoria avrà un vincitore. I vincitori saranno premiati con la pubblicazione dell’opera presso un editore di livello nazionale.
L’annuncio delle opere vincitrici sarà dato in occasione della XXXIII edizione del Premio Pieve Saverio Tutino che si svolgerà a Pieve Santo Stefano, Arezzo, nel settembre 2017.