da Arcireport del 19 maggio 2017, di Walter Massa
Con orgoglio e soddisfazione abbiamo presentato nelle giornate della terza edizione del Festival Sabir le nostre Linee Guida Nazionali sull’Accoglienza. Un primo, importante passo è stato compiuto e le attestazioni di stima del Sottosegretario Manzione e del Sindaco Biffoni, in rappresentanza dell’ANCI, ci confermano che abbiamo intrapreso la strada giusta. Giusta per noi, che abbiamo condiviso storia, impegno e modalità nella vastissima rete di progetti ‘a marchio Arci’ (oltre 6mila posti e 111 progetti realizzati in ben 13 regioni) e, pensiamo, utile per l’intero sistema di accoglienza governativo. Un primo passo dunque, che deve vederci tutte e tutti impegnati, soprattutto il gruppo dirigente diffuso, in un primo lavoro di monitoraggio delle nostre pratiche e della nostra impostazione progettuale con l’obiettivo di portarci in tempi brevi all’elaborazione di un modello Arci, capace di rendere il nostro lavoro ancora più efficace e qualitativamente migliore. Per i beneficiari che accogliamo e per le comunità in cui operiamo. La presentazione pubblica a Siracusa è stata uno degli eventi più seguiti, segno che l’attenzione alle tematiche della ‘buona accoglienza’ non solo sono sentite dal nostro mondo associativo ma destano curiosità anche all’esterno.
Il Sottosegretario Manzione e il Sindaco Biffoni hanno preso l’impegno di approfondire la nostra proposta per giungere presto (prima dell’autunno) alla firma congiunta e quindi al riconoscimento formale del nostro lavoro e dei nostri impegni.
Ora tocca a noi avviare la seconda fase di messa a sistema dei nostri progetti di accoglienza; la proposta è di aprire una fase di confronto con il territorio che, partendo dalle nostre Linee Guida nazionali, ci consenta di sottoporre all’associazione una proposta compiuta di sistema e di strumentazione adeguata. Penso alla necessità di dotarsi di professionisti che ci accompagnino in questo lavoro e all’urgenza di definire un quadro di servizi nazionali strutturati e rispondenti ai bisogni del territorio.
Tutto ciò in un quadro di regole comuni e di condivisione delle scelte strategiche. In molti territori si è deciso di gestire i progetti di accoglienza con strumenti diversi da quello del comitato, tanto che tra i 41 soggetti monitorati della rete Arci impegnata nei progetti, 26 sono APS, 11 sono ODV, 1 è una Onlus e 3 sono le cooperative sociali.
La scelta ora tocca all’Arci nazionale e questa non può che arrivare dopo un percorso condiviso e partecipato. Come sempre già a partire dalla prossima edizione del Meeting Antirazzista di Cecina.