L’associazione ARCI denuncia una pratica sempre più sistematica di notifiche di respingimento differito sulla base della sola nazionalità, in violazione flagrante della Convenzione di Ginevra che prevede un’analisi individuale e dettagliata di ogni storia. La logica di respingimento, su base della nazionalità, senza possibilità di esercitare il diritto di essere informato nonché di accedere alla procedura di asilo, risponde alle richieste europee di “selezione” che si sono concretizzate nell’approccio hotspot richiesto dalle istituzioni europee. L’Italia, in cambio di un centinaio di richiedenti che di fatto sono stati ad oggi ricollocati, sta trasformando richiedenti asilo in irregolari.
Gli sportelli di Catania, Palermo e Siracusa ed il Numero Verde per i Rifugiati hanno accolto negli ultimi mesi decine di migranti che avevano ricevuto questo documento e che, pur manifestando la volontà di richiedere asilo, si trovavano costretti all’irregolarità del soggiorno. Tra i vari casi segnalati, numerosi quelli di cittadini del Gambia, esclusi dalla procedura d’asilo seppur sia stato più volte denunciato – in vari rapporti UNHCR e Amnesty International- il fatto che il loro paese di origine sia da anni vittima di una dittatura, nonché ci siano numerose testimonianze di persecuzioni personali a causa dell’appartenenza ad un determinato gruppo sociale e, soprattutto, a causa dell’orientamento sessuale.
Nello specifico gli sportelli ARCI hanno identificato i seguenti casi:
Un gruppo di giovani gambiani arrivati a Lampedusa in data 20/11, hanno ricevuto notifica di respingimento differito – in data 24/11 – a bordo della nave che li ha trasportati da Lampedusa ad Agrigento, a seguito di un breve colloquio – pochi minuti ciascuno – in cui gli veniva chiesto sommariamente delle ragioni del viaggio da un soggetto in borghese, che non si sarebbe qualificato. Non sono in nessun modo stati messi nelle condizioni di fare domanda di asilo, né di attivare, in un caso, una procedura di ricongiungimento con una familiare diretta che uno dei soggetti dichiara essere stata riconosciuta rifugiata in Spagna.
Un gruppo di gambiani sbarcati in data 7 ottobre 2015 a Pozzallo, dopo un salvataggio di una nave spagnola operante nell’ambito dell’operazione Triton. I ragazzi del Gambia hanno dichiarato di non aver ricevuto alcuna informazione né sulla nave né al centro di Pozzallo. Dopo esser stati foto segnalati, il 10 ottobre 2015 sono stati invitati a lasciare il centro ed è stato notificato loro un provvedimento di respingimento sul quale, a causa della mancanza di posti nei CIE, viene chiesto alla persona di lasciare il territorio italiano entro 15 gg dalla frontiera di Roma Fiumicino. Ad oggi i ragazzi si trovano senza una dimora fissa ed ancora esclusi dal circuito di accoglienza in attesa dell’appuntamento in questura che permetterà loro di formalizzare la richiesta asilo.
In data 10 novembre, dei ragazzi cittadini del Mali e del Gambia, chiamano il Numero Verde ARCI da Agrigento denunciando di esser stati lasciati presso una piazzola di sosta per pullman dopo un trattenimento di 5 gg presso il Cpsa di Lampedusa. A tutti era stato notificato un decreto di respingimento.
Lo sportello ARCI Siracusa sta seguendo 105 ricorrenti, tutti relativi agli sbarchi del 19 settembre ad Augusta e del 5 ottobre a Pozzallo. Il 70% delle persone coinvolte sono del Gambia, ci sono poi delle persone del Senegal e altre della Guinea. Tutti hanno manifestato la volontà di richiedere asilo e sono state reinserite nel sistema di accoglienza prefettizio (Cas).