In occasione della discussione alla Camera sulle crisi internazionale, con particolare riferimento alla situazione in Libia e il possibile intervento italiano, e dopo le decisioni assunte al vertice Ue- Turchia di lunedì, le organizzazioni sociali che lavorano sui temi della pace e per i diritti del migranti organizzano un sit in con conferenza stampa per mercoledì 9 marzo, alle 15.30, a Piazza Montecitorio a Roma.
Di fronte ai conflitti che infiammano gran parte del nord Africa e del medio oriente, la risposta non può essere l’intervento armato. La storia degli ultimi 25 anni lo dimostra: gli interventi in Afganistan, in Iraq, in Libia, in Siria – solo per citarne alcuni - hanno prodotto ulteriori tragedie e aggravato i conflitti, portando alla destabilizzazione dell’intera regione.
Ma le guerre hanno anche costretto migliaia e migliaia di persone a fuggire dal proprio paese per sfuggire alle bombe, alla violenza, alla devastazione. L’Unione europea contro queste persone sta conducendo un’altra guerra, non meno drammatica, nei suoi effetti, di quella combattuta in armi. Da Calais a Idomeni, dalla Turchia all’Austria i nuovi nemici sono migranti e profughi, che anziché accoglienza trovano muri e barriere di filo spinato.
Tutto ciò deve finire. Le armi devono tacere e i muri essere abbattuti. L’Unione europea deve ritrovare quei valori di civiltà, pace e solidarietà che stavano alla base della sua costruzione e che si sono perduti.
A Roma e in tutta Italia il 9 marzo sarà una giornata di mobilitazione per dire No alle guerre, No ai muri alle frontiere.