Dopo il successo della prima edizione tenutasi nel 2015, il Meeting Internazionale Antirazzista si appresta ad ospitare la seconda edizione della Summer School sull’Antirazzismo promossa da Arci in collaborazione con UNAR e ANCI.
Quest’anno dedichiamo la nostra riflessione e la nostra ricerca di buone prassi e buoni strumenti da mettere in comune al tema molto delicato e, altrettanto spesso, sottovalutato dell’impatto dei progetti di accoglienza nelle comunità locali. Un impatto che spesso trasforma intere comunità in teatri di conflitto e di paure quando non di vera e propria guerriglia mediatica e sociale. Tutto ciò a causa dell’utilizzo mediatico del tema immigrazione come “clava politica” da utilizzare a seconda delle convenienze e dall’altra per il perenne stato di emergenza con cui si è sempe affrontato questo fatto. A ciò aggiungiamo le consapevolezze acquisite e consolidate come ad esempio la complessiva fragilità dell’interno sistema di accoglienza e la mancanza di un vero e proprio governo, in particolare sul livello territoriale e dunque la forte capacità di penetrazione nell’opinione pubblica dei cosidetti “luoghi comuni”.
Da soli non si può ed per questo che sulle azioni e sugli strumenti di contrasto al razzismo occorre mettere a confronto, come metodo di lavoro, gli Enti Locali e il Terzo Settore, provando a rafforzarne la sinergia e a far emergere quelle buone pratiche che spesso non trovano agibilità sul piano comunicativo.
Ad oggi l’Arci gestisce tra prima e seconda accoglienza quasi 5000 posti sull’intero territorio nazionale su un totale di circa 100.000.
Questo impegno (che è notevole) comporta una sempre maggiore responsabilità di tutti i livelli dell’associazione e più in generale delle organizzazioni di Terzo Settore e un’attenzione costante al modo di essere e di fare.
In coerenza dunque con la riflessione avviata dalla Presidenza Nazionale sull’impegno dell’Arci nel campo dell’accoglienza dei richiedenti asilo e rifugiati con questa seconda edizione della Summer School intendiamo ribadire che la promozione di un’accoglienza di qualità e rispettosa della dignità e dei diritti delle persone è il primo passo di ciò che definiamo integrazione e questa non può essere vissuta come“estemporaneità” rispetto al lavoro politico, culturale e di promozione sociale che da decenni l’Arci porta avanti.