ArciReport, 19 aprile 2018 di Sara Prestianni, Ufficio Immigrazione nazionale Arci
L’Arci, con altre 18 associazioni italiane e decine europee, aderisce all’Iniziativa dei Cittadini Europei sulle politiche d’immigrazione Welcoming Europe che sarà lanciata da metà aprile in 17 Stati Membri. A Roma la conferenza stampa si è tenuta simultaneamente a Roma e Bardonecchia. Un’iniziativa popolare che – in un contesto di chiusura dei governi nazionali delle loro frontiere e delle politiche di integrazione – rivendica un’Europa più accogliente e solidale. Il documento depositato ed ammesso dalla Commissione dai coordinatori europei della campagna veicola il ruolo attivo dei cittadini europei nelle politiche di accoglienza, rivendica una denuncia sistemica alla criminalizzazione della solidarietà e sottolinea l’importanza dell’accesso alla giustizia.
La prima proposta prevede un ruolo attivo dei cittadini tramite la figura dello sponsorship, offrendo a gruppi locali e associazioni che aiutano i rifugiati beneficiari di un visto d’ingresso. Questo punto si iscrive in una rivendicazione più globale di apertura di canali di accesso legali e sicuri al territorio europeo che, ad oggi, rimangono solo sulla carta dell’agenda europea a fronte di pratiche di sistematica chiusura delle frontiere.
Il secondo punto è una richiesta di posizionamento da parte della Commissione contro quegli Stati che criminalizzano la solidarietà. Ai tempi del processo alle navi che salvano vite umane in mare e alle guardie alpine che sono accusate di favoreggiamento all’immigrazione perché aiutano donne incinta a valicare confini innevati, questa rivendicazione risulta quanto mai attuale. Il delitto di solidarietà che si espande a macchia d’olio tra gli Stati direttamente o non – come il caso dell’Ungheria – interessati dalla migrazione, deve essere fermato e sistematicamente denunciato.
Il terzo punto mette al centro la giustizia, richiedendo alla Commissione di garantire procedure e norme più efficaci per difendere le vittime di sfruttamento sul lavoro e delle reti criminali cosi come chi ha subito violazione dei diritti umani alle nostre frontiere.
Questa iniziativa risulta oggi essere una proposta importante che rimette al centro del dibattito politico europeo una visione dell’immigrazione di apertura e solidarietà con un ruolo centrale dei suoi cittadini nelle pratiche quotidiane dell’accoglienza.