di Filippo Miraglia, vicepresidente nazionale Arci

Approdo sbagliato, stavolta, per Gabanelli

di Filippo Miraglia
In molti ci siamo chiesti come mai Milena Gabanelli, tra le poche giornaliste a fare in questi anni inchieste di valore su vicende scomode, abbia scelto di intervenire, da tempo ormai, su una questione complessa come l’immigrazione con un approccio ambiguamente «pragmatico».
Nell’articolo apparso venerdì scorso, ancora una volta sulle pagine del Corriere della Sera, Gabanelli richiama le organizzazioni umanitarie, che operano in accordo con la nostra guardia costiera per fare operazioni di salvataggio, a forzare i porti di altri Paesi dell’Ue. In pratica invita quelle associazioni che salvano vite umane nel rispetto delle leggi, a fare ciò che il governo italiano non è riuscito ad ottenere: obbligare Francia e Spagna ad accogliere i migranti salvati davanti alle coste della Libia.
La giornalista sembra ignorare che le Ong sono tenute a portare i naufraghi nel porto più vicino più sicuro, ossia in un porto italiano.

Il concorso DiMMi 2017

Il concorso riservato alla raccolta delle storie dei migranti che vivono o hanno vissuto in Italia rappresenta il ‘cuore’ del progetto DiMMi (diari multimediali migranti), aperto alle prime 100 opere che saranno presentate entro il 30 giugno 2017. Sono tre gli obiettivi specifici: promuovere il dialogo tra cittadini di diverse origini attraverso la narrazione delle loro esperienze di vita; promuovere e rafforzare un fondo di raccolta e archiviazione in Toscana dei diari di immigrati di prima e seconda generazione; promuovere la costruzione di una memoria collettiva che tenga conto delle diverse provenienze dei cittadini e delle cittadine.

L’Italia sono anch’io avvia una mobilitazione permanente fino all’approvazione della legge

Il 13 ottobre 2015, ormai più di un anno fa, la Camera licenziò in prima lettura la proposta di riforma della legge sulla cittadinanza n.91/92. La Campagna L’Italia sono anch’io ha deciso di indire una mobilitazione permanente fino a che non verranno stabiliti tempi certi per l’approvazione della legge. Inizierà con una campagna sui social network che continuerà fino a fine febbraio, quando scenderà in piazza, insieme al movimento #ItalianiSenzaCittadinanza, per ribadire l’urgenza dell’approvazione di questa importante riforma.

Realtà dei migranti e sovrapercezione barbarica

di Walter Massa
Tonino Perna, ragionando su Calais, nei giorni scorsi si domandava da queste colonne «chi invade chi?». Una domanda che merita una risposta articolata, non semplicistica, che in parte lui stesso ha provato a dare. E sulla quale ritengo utile tornare dato che oramai l’assenza di buon senso nel dibattito pubblico sull’accoglienza pare essere l’unico dato di fatto incontrovertibile. Unito, sembra, a una generale ignoranza sulla materia tanto che secondo una recente ricerca del Centro Studi di Confindustria la presenza di cittadini migranti nel nostro Paese appare «sovrapercepita»: da una presenza reale nel 2015 dell’8,2%, la percezione dell’opinione pubblica si attesta al 26%. Se entriamo nello specifico dobbiamo registrare che ad oggi, in tutto il Paese, sono poco più di 145mila le persone accolte nelle strutture di accoglienza. E noi siamo 60 milioni. Una percentuale attorno allo 0,24%. Si può parlare dunque di invasione?

L’Arci al ‘Tech Camp’ sulle migrazioni a Istanbul

di Sara Prestianni
L’Arci ha partecipato all’ultima edizione del Tech Camp sulle migrazioni organizzata da International Medical Corps a Istanbul. L’evento vedeva riunite insieme associazioni turche, libanesi, giordane impegnate nell’accoglienza con associazioni siriane impegnate tanto nelle attività in esilio che in quelle umanitaria nel loro paese martoriato dalla guerra. Erano presenti anche 4 associazioni italiane, una greca e una tedesca.

di Filippo Miraglia, vicepresidente nazionale Arci

Questo 20 giugno per noi europei è la Giornata della vergogna!

di Filippo Miraglia
ggi, 20 giugno, è la Giornata Mondiale del Rifugiato. Le notizie che arrivano dalla Turchia sono terribili. Le guardia di frontiera turche hanno sparato su un gruppo di siriani che tentavano di attraversare la frontiera per mettersi in salvo. Una strage. Un intera famiglia, otto persone, tra cui quattro bambini, è stata sterminata…