di Filippo Miraglia, vicepresidente nazionale Arci

Rilanciare il ruolo dell’UNAR contro razzismo e discriminazioni

di Filippo Miraglia
Dopo il servizio mandato in onda dalla trasmissione televisiva Le Iene, che parte dall’accusa all’ex direttore Francesco Spano di aver favorito, in quanto socio, l’accesso a un finanziamento pubblico di un’associazione che pratica la prostituzione nei suoi circoli, si è scatenata una campagna di diffamazione e discredito nei confronti dell’UNAR e in generale della battaglia contro le discriminazioni. Siamo molto preoccupati per questa campagna che va contrastata rimettendo al centro dell’interesse pubblico la lotta al razzismo e contro ogni forma di discriminazione, per garantire quel principio di uguaglianza che la nostra Costituzione afferma all’articolo 3.

di Filippo Miraglia, vicepresidente nazionale Arci

Riforma della cittadinanza: il tempo è ora

di Filippo Miraglia
Una delle conseguenze della modifica, che potremmo definire antropologica, delle nostre società, con l’aumento vertiginoso del peso politico dei predicatori d’odio, è quello di aver bloccato, se non addirittura riportato indietro, processi positivi che si stavano affermando nel nostro Paese.
Tra questi va annoverato il successo che ha avuto la campagna L’Italia sono anch’io e la proposta di modificare la legge n.92 del 1992, introducendo, tra le altre cose, lo ius soli (condizionato, nella proposta passata alla Camera dei Deputati, al possesso del permesso di soggiornante di lungo periodo di almeno uno dei genitori), consentendo così ai bambini e alle bambine di origine straniera, nati o cresciuti in Italia, di poter scegliere la nazionalità italiana.

di Filippo Miraglia, vicepresidente nazionale Arci

Caro Minniti, riproporre il binomio immigrazione-sicurezza non è la strada giusta

di Filippo Miraglia
Il Ministro Minniti ha finalmente presentato in Parlamento il suo piano sull’immigrazione. Per lo più le proposte rispondono alla retorica rappresentazione pubblica che dell’immigrazione viene data. Non un accenno al decreto flussi. Non un cenno alla riforma della legge sulla cittadinanza. Quel che invece c’è nel piano Minniti è proprio ciò di cui non si sentiva il bisogno. Per esempio diminuire i tempi dell’attesa per chi è arrivato in Italia e chiede protezione va bene, ma non a scapito delle garanzie e dei diritti. Non è questa la strada.

di Filippo Miraglia, vicepresidente nazionale Arci

Guerra ai migranti, negli Usa e in Europa

di Filippo Miraglia
Il razzismo di stato del neo presidente degli USA dimostra che i principi della democrazia moderna non sono dati una volta per tutte. Il turbo capitalismo finanziario non solo mina i principi delle costituzioni democratiche, a partire dal principio di uguaglianza, ma punta ad affermare modelli che sono l’esatto contrario della democrazia. In un sistema democratico ciò che conta è che chiunque vinca le elezioni garantisca i diritti di tutti, in primo luogo quelli delle minoranze. I giudici da soli non possono rimediare ai guasti della politica, come si vede nel caso dei provvedimenti firmati da Trump, contro i quali si è per fortuna levata una grande protesta popolare.

di Filippo Miraglia, vicepresidente nazionale Arci

Dopo la Turchia, accordo con la Libia per bloccare i flussi di migranti

di Filippo Miraglia
Nello stesso giorno in cui il neo Presidente USA Donald Trump insediandosi dimostra di voler fare sul serio e dichiara di voler costruire il muro subito, l’UE non trova di meglio da fare che accodarsi alle politiche xenofobe di un presidente imbarazzante. Come è già successo negli ultimi anni, l’UE, senza un’anima e senza una prospettiva politica condivisa, si trova d’accordo solo su un argomento: chiudere le frontiere (come già fatto con la Turchia) bloccando i flussi dalla Libia.

di Filippo Miraglia, vicepresidente nazionale Arci

Chiudere tutti i centri di detenzione per stranieri, non aprirne di nuovi

di Filippo Miraglia
Un Ministro del PDS li ha inventati (Napolitano) ed un Ministro del PD li rilancia (Minniti), dopo quasi 20 anni di fallimenti e ingiustizie.
I CIE (Centri di identificazione ed Espulsione), già CPT, in questi anni sono stati il simbolo di una politica proibizionista che, dichiarando di voler promuovere un giusto equilibrio tra diritti e doveri, tra solidarietà e sicurezza, ha alimentato il razzismo e costruito separazione e discriminazione.

di Filippo Miraglia, vicepresidente nazionale Arci

Il razzismo fa parte della nostra cultura

di Filippo Miraglia
Sintetizzando quanto emerge dal quarto rapporto di Carta di Roma potremmo dire che c’è una “normalità” nella violenza verbale, negli insulti e nell’intolleranza diventati tratto saliente dell’identità del Paese. I dati raccontano di “un’emergenza” autoprodotta, che continua a essere raccontata quotidianamente, segnandone la “normalità”.

Cosa resterà di Calais

di Sara Prestianni
“Jungle finish” ripetono i migranti. Le autorità francesi non fanno che felicitarsi di questa operazione di “pulizia” annunciando che ne seguiranno a breve altre, simili, per le strade di Parigi dove più di 2000 migranti campano nel quartiere di Stalingrado. Per questo sgombero, come nel 2009, il governo francese ha optato per un’azione “teatrale” , entrando cosi ufficialmente in piena campagna in vista delle elezioni 2017. 5000 i migranti accompagnati nei CAO – centri di accompagnamento e orientamento – in cui avranno un mese per decidere se chiedere o no l’asilo in Francia. Con questa operazione la Francia si è “comprata” un’apparente immagine umanitaria e solidale pur rassicurando l’elettorato di destra nell’aver “ripulito” la frontiera.

di Filippo Miraglia, vicepresidente nazionale Arci

In Italia la povertà è ormai un’emergenza

di Filippo Miraglia
Il rapporto Caritas 2016 su povertà ed esclusione sociale denuncia una situazione drammatica in tutto il Paese: cresce il numero dei giovani, delle famiglie, dei disoccupati e degli operai che sono sotto la soglia della povertà assoluta. Dati resi già noti dall’Istat qualche settimana fa che, confermati dalla Caritas, la rete più diffusa di assistenza ai poveri, ci consentono di affermare che l’Italia vive una condizione di emergenza e che c’è bisogno di un impegno e di risorse straordinarie.

di Filippo Miraglia, vicepresidente nazionale Arci

L’Europa la smetta con la commedia del cinismo

di Filippo Miraglia
Nella notte tra il 2 e il 3 ottobre del 2013, 368 persone perdevano la vita al largo dell’isola di Lampedusa. Oggi, a tre anni di distanza, l’Italia commemora quella tragedia con la Giornata della memoria delle vittime dell’immigrazione, istituita per legge lo scorso 16 marzo 2016. In questo drammatico anniversario è necessario richiamare tutti, soprattutto il governo italiano e quelli dell’Ue, ai loro doveri, perché ricordare i morti deve servire a salvare i vivi. Dopo quella dell’ottobre 2013, infatti, le stragi sono continuate, con naufragi che hanno fatto anche più vittime. L’ultima lo scorso 21 settembre al largo delle coste egiziane, con almeno 300 persone scomparse.