SPRAR (SISTEMA DI PROTEZIONE PER RICHIEDENTI ASILO E RIFUGIATI)
L’Arci c’è in moltissimi luoghi dove il conflitto sull’accoglienza è forte o delicato. C'è mettendo in campo azioni di accoglienza che diventano buone prassi. Abbiamo provato a fare il punto sul nostro impegno con l’obiettivo di mettere a ‘sistema nazionale’ quella che si è rivelata una radicata rete di accoglienza.
Secondo noi il modello di accoglienza da perseguire è quello dello SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati): un mix virtuoso tra scelta volontaria dei Comuni e attiva collaborazione con le organizzazioni sociali. E quindi peroriamo l’idea di accoglienza diffusa, sostenendo l’Anci nel tentativo di aumentare i comuni da coinvolgere. Ad oggi l’Arci gestisce nella rete SPRAR 1.936 posti su un totale di 21.000, di cui 1.779 posti ‘ordinari’, 148 ‘Minori non accompagnati richiedenti asilo’ e 5 posti ‘disagio mentale’. Operiamo con 12 comitati regionali, coinvolgendo nella gestione diretta 30 comitati territoriali e 1 comitato regionale. Al sistema SPRAR è collegata anche l’accoglienza di cittadini afghani, collaboratori della missione italiana ISAF, che vede impegnati 4 comitati territoriali per un totale di 40 persone. Vi è infine l’attività di accoglienza legata al sistema prefettizio (CAS/Mare Nostrum).
Una rete di prima accoglienza che ci vede impegnati in un monitoraggio non semplice come ufficio immigrazione nazionale, ma in virtù del nostro lavoro sia il Servizio Centrale e l’Anci, che il Ministero dell’Interno e l’Unhcr, ci considerano da anni (insieme alla Caritas) il principale protagonista della rete d’accoglienza e degli enti di tutela.